RECENSIONE LA RINNEGATA

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LA RINNEGATA * Valeria Usala * Garzanti * pagg. 208

Senza un uomo accanto, una donna non è nulla. Teresa ha sempre sentito l’eco di questa frase, come il vento durante la tempesta, ma non ci ha mai creduto. Lei che è quiete e fuoco, rabbia e tenerezza, lotta contro il pregiudizio da quando è nata. Rimasta orfana, non ha avuto nessuno a proteggerla dalla propria intelligenza, oltre che dalla propria bellezza. Un intero paese la rinnega, impaurito di fronte alla sua indipendenza, alle sue parole e alle sue azioni. Perché in fondo sono solo queste a renderla diversa dalle altre donne. Neanche aver creato una famiglia con l’uomo che ama ha messo a tacere le malelingue e i pettegolezzi. Nessuno crede che la sua fortuna, derivante da un emporio e una taverna che ha costruito e gestisce con le sue forze, sia frutto di fatica e tenacia. Ma le voci sono sempre rimaste solo voci, anche quando a rispondere a tono è Maria, la bruja del villaggio, che vaga per le strade senza una meta precisa. Quando tutto cambia, Teresa deve difendere ciò che ha conquistato e dimostrare che può farcela da sola. Che non rinunciare a sé stessa significa essere libera. Vuole dare a quel vento, pieno di parole feroci, un afflato nuovo; ma il pregiudizio è forte e saldo, come una radice ancorata alla terra. Non capitava da anni che un esordio venisse accolto con tanto entusiasmo dalle libraie e dai librai che l’hanno letto in anteprima. Valeria Usala ha scelto di dare voce a una donna dimenticata, una donna che ha deciso di resistere contro tutto e tutti. Una giovane autrice rompe il silenzio che avvolge una storia che ha molto da raccontare. Una storia in cui la Sardegna è protagonista attraverso la sua natura, le sue leggende e le sue contraddizioni. Una storia di coraggio e rinuncia. Una storia di amore e potere. Una storia di rinascita e di speranza.


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C'è una maturità, in questo libro, che spiazza. Una profondità nella scrittura che, leggendola, diresti appartenere ad una scrittrice di lungo corso.

Invece è un esordio.

Valeria Usala, sarda, ci rende nota una vicenda familiare che molti conoscono in Sardegna, ma non perché raccontata a gran voce, no.

Sin dalle prime battute emerge la durezza di Teresa. Con la sua corazza pronta a ricevere colpi, senza piegarsi. una Donna che si è costruita da sola la sua indipendenza, e ogni giorno deve lottare per non veder violata la sua libertà. Il pregiudizio, le voci, i pettegolezzi si insinuano nella testa perché il segreto è ancora conservato e in questo piccolo paese non è possibile che rimanga tale. Tutti devono sapere. È necessario per mantenere vivo il vociare degli anziani riuniti sulle panchine a osservare la vita altrui. È necessario per alimentare le chiacchiere delle donne che non sono come Teresa. combatte. Teresa resiste. Teresa ha coraggio

La storia è tramandata quasi con sussurri nelle orecchie.

La scrittrice, con la sua narrazione, riveste di dignità Teresa e la sua figura di donna che sfida i tempi, le convinzioni e che vuole affermare un riscatto che lei sente come realtà che le appartiene e che vuole difendere a tutti i costi.

La sua durezza, la sua caparbietà, la sua risolutezza emergono in modo altrettanto fermo e convinto dalla penna della Usala.

Teresa vive con quel fuoco che le brucia dentro e che non verrà mai spento fino a quando non saprà dare risposta a una domanda che rimane disattesa da troppo tempo.

Con questo romanzo, con questa scrittura che si alterna tra durezza delle pietre e fluidità e dolcezza di un fiume che scorre in un bosco, la Usala mi ha conquistata e io consiglio di farvi catturare da lei.













 

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