RECENSIONE IL MONDO DIETRO DI TE

17:30

IL MONDO DIETRO DI TE * Rumaan Alam * La Nave di Teseo * pagg. 304

 


Amanda e Clay hanno scelto un angolo remoto di Long Island per trascorrere qualche giorno di vacanza con i due figli adolescenti. Una pausa dalla vita frenetica di New York, una settimana tutta per loro in un'elegante casa di villeggiatura. I giorni passano felici, ma l'incantesimo si spezza quando un'anziana coppia bussa alla porta in piena notte: George e Ruth, molto spaventati, sostengono di essere i proprietari della villa. Un improvviso blackout a New York li ha costretti a tornare nella casa che avevano messo in affitto. In quest'area isolata, dove i cellulari non prendono, senza tv e internet, è impossibile controllare la loro versione. Amanda e Clay possono fidarsi dei due estranei? Quella casa è davvero un luogo sicuro per la loro famiglia? Mentre intorno ai protagonisti la natura sembra ribellarsi, un male misterioso li perseguita e mina la fiducia che hanno l'uno verso l'altro: ora sono prede che devono lottare per mettersi in salvo. Un romanzo su due famiglie che non potrebbero essere più diverse, costrette ad affrontare insieme un mondo in cui non esistono più certezze.


🌟



"Un thriller perfetto" recita la quarta di copertina. Io non lo definirei un thriller, tanto meno perfetto. Assolutamente no!

Un libro che mi ha instillato una leggera ansia, ma alla fine io non ho capito per cosa.


Seppure la scrittura si presenta semplice, la costruzione della trama, in alcuni tratti mi ha bloccato pensando di aver saltato qualche passaggio.

Ciò che si abbatte su quella che doveva essere la vacanza stile "lontani dal mondo",  non si sa cosa sia e di certo la vacanza con quell'intento eremitico è riuscita perché il mondo, in questo romanzo, non c'è.

Sembra che intorno a quella casa ci sia uno scenario apocalittico, ma non ancora definito. E' tutto un forse, un insieme di punti interrogativi che fanno brancolare nel buio più completo tanto da portarmi al termine della lettura, a lanciare il libro al muro.

Mi sono sentita ingannata perché è stato in grado, con quelle gocce di ansia instillate piano piano, di farmi continuare a leggere pagine che poi si sono rivelate vuote. 

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